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Il termine “ripristino” nell’ambito dell’urbanistica si riferisce all’obbligo di rimuovere o ripristinare lo stato originale di un immobile che è stato costruito senza le necessarie autorizzazioni edilizie e pertanto viene considerato “abusivo” e privo di titolo abilitativo. Al fine di ricostruire la regolarità urbanistica dell’immobile, diventa quindi necessario tornare allo stato “legittimo” che è stato accertato attraverso un’adeguata autorizzazione amministrativa, a meno che ciò non sia già stato prescritto da un organo preposto al controllo edilizio.

Alcune correnti di pensiero sostengono che per il ripristino di un immobile non sia necessario presentare richieste amministrative, poiché non è possibile ottenere autorizzazioni da parte della P.A. per immobili “irregolari”. Tuttavia, secondo il punto di vista dello scrivente, per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia, è comunque necessario presentare un’opportuna istanza di C.I.L.A. o S.C.I.A. a seconda del caso specifico. Ciò perché tali opere di ripristino comporteranno la vera e propria apertura di un cantiere, nel quale lavoreranno ditte che dovranno essere verificate dal Direttore Lavori riguardo alle loro abilitazioni e certificazioni d.u.r.c., nonché nei lavori che dovranno essere effettuati.

La figura del progettista è di fondamentale importanza e obbligatoria. Questa figura professionale sarà responsabile di identificare eventuali irregolarità attraverso le dovute asseverazioni di legge e dovrà indicare le azioni necessarie per smantellare e ripristinare la situazione alla regolarità dell’ultimo titolo edilizio concesso.

Nel caso di demolizioni o ripristini di facciate o aree esterne di difficile accesso, si consiglia l’utilizzo di tecniche innovative come l’edilizia in fune, che possono offrire soluzioni concrete anche in situazioni difficili come quelle che si verificano nei centri storici, con costi contenuti.

Se l’area in questione è soggetta a vincoli, è importante richiedere un nulla osta all’Ente tutore, poiché potrebbero essere introdotti nuovi vincoli durante il periodo tra il rilascio dell’ultimo titolo amministrativo e la richiesta di regolarizzazione.

In situazioni particolarmente delicate, ripristinare la situazione all’ultimo stato autorizzato potrebbe portare a conflitti con le nuove prescrizioni imposte dal vincolo aggiunto successivamente. Pertanto, è fondamentale avere al proprio fianco un tecnico di fiducia e competente che possa offrire la migliore assistenza in questo tipo di situazioni.

 

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